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di Letizia Malanga
La domanda è: si deve confidare ancora nel Pd, oppure bisogna che il destino scriva la sua storia e quindi lasciare che si perda nei meandri della sua inutilità?
Alla sua nascita aveva destato l’entusiasmo di molti “resistenti”, ovvero di tutti coloro che volevano porre un freno alla scellerata politica della destra e alle pretese dell’imperatore (di serie) B.
Ma questa euforia è svanita tanto rapidamente quanto è svanità la libertà d’informazione sotto il governo Berlusconi (a proposito, l’Italia è scesa al quarantanovesimo posto nella graduatoria mondiale redatta da Reports sans frontiers per la libertà d’informazione).
Sempr più in molti siamo a pensare che prima di tutto il Pd non può dirsi forza di sinistra, in quanto fin dall’inizio non ha avuto una posizione precisa sulla laicità dello stato, sul conflitto d’interessi, sul sostegno di tutti i lavoratori, su una politica estera pacifica, ecc…(o forse non ha mai tenuto una posizione….). Poi, nella sua breve vita, ha fatto notizia sempre nel momento in cui doveva tacere; infatti sono state le sconclusionate affermazioni di Veltroni che hanno fatto traballare ancor di più la nave dell’Armata Brancaleone Prodiana. Dopo la sconfitta elettorale i pochi “superstiti credenti” nel Pd hanno sperato si facesse un’opposizione a Berlusconi da leone…macchè! Al contrario, è stata un’opposizione da agnelli; non cè da stupirsi che nelle ultime elezioni l’IDV abbia racimolato il doppio dei voti e Berlusconi e la Lega ne siano usciti nuovamente vincitori.
Quindi, detto questo, si deve partecipare alla primarie per la segreteria del Pd?
Se si, chi? Chi tra Marino, Bersani e Franceschini?
Marino è orientato verso una politica laica (unioni civili) , un piano energetico nazionale basato sull’energia pulita, l’estenzione della cittadinanza ai figli degli stranieri e una profonda riforma del lavoro. Bersani vuole un’alleanza a base allargata a tutto il centro sinistra e un sistema elettorale proprorzonale alla tedesca; vuole riformare la pubblica amministrazione per una maggiore trasparenza e sicurezza. Franceschini tende a un’alleanza con l’UDC e sinistra e libertà, vuole che lavoratori e imprenditori collaborino in un progetto comune; inoltre si oppone fermamente al nucleare.
In molti punti i lori programmi si equivalgono e teoricamente ognuno di questi contiene dei buoni propositi, ma come è risaputo tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare.
Restano comunque profonde divisioni nel partito e i tanti silenzi dei tre candidati sui tanti temi scottanti.
Insomma la solita storia. C’è da chiedersi PD: CHI? A voi la scelta quest’oggi!!!!!